
>>>Guarda l'animazione sul ciclo dell'acqua |
1.
Il ciclo dell'acqua
La quantità totale di acqua sulla Terra
rimane costante. L'acqua è in continuo movimento, senza
essere distrutta o creata.
L'acqua che evapora dagli oceani, mari, laghi e corsi
d'acqua viene immagazzinata nell'atmosfera.
Sotto l'effetto delle particolari condizioni atmosferiche,
il vapore acqueo nell'aria condensa, forma le nubi, e può
ricadere sulla terra sotto forma di pioggia, neve, grandine,
brina o rugiada.
Queste precipitazioni una volta raggiunta la terra,
fluiscono sulla superficie, alimentando ruscelli e fiumi che
poi si riversano in mari ed oceani, o filtrano nel
sottosuolo creando corsi d'acqua sotterranei e falde
acquifere.
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2. Energia
idroelettrica: vantaggi e svantaggi
L'energia idroelettrica è uno dei cinque tipi di energie
rinnovabili, insieme a quella solare, eolica (vento), biomassa
(rifiuti) e geotermica (energia del sottosuolo).
Questa
forma di energia è vantaggiosa per un numero di ragioni…
- rinnovamento continuo di questa fonti di energia elettrica
- nessun inquinamento (nessuna emissione di calore o gas e
fumi dannosi)
- nessun spesa o utilizzo di combustibili
- bassi costi di esercizio e manutenzione
- operazione affidabile e flessibile
- impianti di energia idroelettrica hanno una durata di vita
attesa molto lunga
ma anche un numero di svantaggi…
- ripercussioni sulle aree circostanti
- deviazioni dei corsi d'acqua
- aumenti in sedimentazione ed erosione lungo i fiumi
- influenze sulla migrazione, riproduzione e habitat della
fauna acquatica
- scomparsa di habitat naturali per gli animali |
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- distruzione di vegetazione
- contaminazione della fauna acquatica da mercurio prodotto dalla
trasformazione di mercurio inorganico in mercurio organico
bio-accumulabile ad opera di organismi acquatici
- emissione di metano (gas serra)
- dislocamento di popolazioni
II. L'energia degli oceani
1. Energia della marea
Un'altra forma di energia è quella offerta dalle variazioni delle
maree. Grazie alle maree, infatti, già dalla metà del ventesimo
secolo in Europa e Asia sono sorte centrali elettriche per lo
sfruttamento delle maree.
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L'energia delle maree deriva dalla differenza tra alta e
bassa marea.
Per sfruttare questa differenza tra maree sono state
costruite particolari dighe: quando la marea entra, i
cancelli sono aperti per per introdurre l'acqua nel bacino.
Quando la marea ritorna in giù, i cancelli sono chiusi per
per mantenere il livello di acqua nel bacino.
Poi, quando la differenza tra il livello di acqua nel bacino
e quello del mare è sufficiente, l'acqua è rilasciata dal
bacino e incanalata verso le turbine che ruotano e producono
l'elettricità.
L'energia della marea è perciò variabile nella sua
produzione, ma l'ammontare può essere anche accuratamente
calcolato su un periodo lungo di tempo di molti anni. |
2. Energia del moto ondoso
L'energia prodotta dalle onde del mare è una forma di
energia eolica, concentrata sulla superficie del mare.
Quando il vento soffia, c'è una forma di attrito tra l'aria
e l'acqua, ed è proprio questo attrito che produce le onde.
Anche se così l'energia prodotta è di ottima qualità, è
ancora poco utilizzata: è un'area di innovazione che aspetta
di essere esplorata e sviluppata. |
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3. Energia termica
oceanica
Questa forma di energia deriva dalla differenza di temperatura tra
la superficie e le profondità dell'oceano. Il principio è il
seguente: la differenza di temperatura tra l'acqua alla superficie
dei mari tropicali (tra i 27°C ed i 31°C in media all'anno) e
l'acqua più profonda, da 6°C a 1.000 metri a pressoché 0°C a 4.000
metri, può essere usata per azionare un motore di calore che usa lo
stesso principio delle pompe di calore. Le pompe di calore
funzionano secondo il principio seguente: un fluido in un
evaporatore passa da uno stato liquido ad un stato gassoso ed
assorbe una piccola quantità di calore circostante. Quando
attraversa poi un condensatore, il vapore riprende la sua forma
liquida e rilascia calore. Uno dei problemi con questo sistema è che
richiede turbine enormi che non possono essere installate
dappertutto a causa di una semplice mancanza di spazio.
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Nelle
regioni tropicali, la temperatura dell'acqua varia dai 26°
della superficie ai circa 4° ad una profondità di 1.000
metri. Tale differenza di temperatura può essere usata per
produrre l'elettricità, grazie allo sviluppo del principio
di OTEC (Ocean Thermal Energy Conversion): i caldi flutti di
acqua di superficie battono su delle superfici verticali di
scambiatori di calore (composti da materiali che conducono
calore) che contengono un fluido volatile (acqua di
pressione bassa o ammoniaca).
Il calore causa la vaporizzazione di questo fluido, ed il
vapore mette in movimento rotatorio le pale della turbina.
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Esistono due tipi di ciclo:
- il ciclo aperto: in questo caso, il fluido è l'acqua
marina. Il ciclo è chiamato aperto, perché l'acqua può essere
dimessa direttamente, o recuperata come acqua pura. Questo tipo di
fluido è gratuito ed illimitato. C'è però qualche svantaggio:
lavorando a pressioni molto basse (3% rispetto alla pressione
atmosferica, la pressione normale), l'estrazione di gas dissolti
nell'acqua prima che evaporino e l'uso di turbine enormi.
- il ciclo chiuso: il fluido usato in questo caso (ammoniaca
o freon, un gas prodotto usando il fluoro) circola in un circuito
chiuso. |